Metavvocato’s Line

Metavvocato’s Line

Share this post

Metavvocato’s Line
Metavvocato’s Line
Muratori o architetti?
Copia il link
Facebook
Email
Notes
Più

Muratori o architetti?

Domanda buona per tutti i lavoratori e non solo per i professionisti...

Avatar di Andrea Buti - Metavvocato
Andrea Buti - Metavvocato
giu 16, 2025
∙ A pagamento
3

Share this post

Metavvocato’s Line
Metavvocato’s Line
Muratori o architetti?
Copia il link
Facebook
Email
Notes
Più
Condividi

Le domande che l’università e la scuola non insegnano a porsi.

Vado dritto: le istituzioni scolastiche sono della fabbriche, solo che invece che produrre pentole o scatole, producono diplomi.

Ci sono ovviamente delle eccezioni e, inoltre, non è mai bene né bello fare di tutta l’erba un fascio: tuttavia di norma, le questioni strategiche raramente vengono affrontare durante gli studi.

Così può capitare di trovarsi tra le mani un mestiere che non corrisponde né alle nostre più profonde aspirazioni, né ai bisogni dei clienti e delle persone (colleghi, cittadini) con le quale ci dovremmo interfacciare. E forse nememno ai bisogni della società e, dunque, del mercato.

Se adoravi fare il muratore fin da bambino, non ci sono ovviamente problemi: per te costruire un ricovero per attrezzi, un grattacielo o un carcere non fa differenza. A te interessa solo mettere un mattone sopra l’altro, dare il tuo contributo alla realizzazione di una costruzione (quale che sia) e ricevere una retribuzione. Punto.

Se però giriamo verso destra il potenziometro dell’astrazione, aumentandone il livello, le cose diventano un po’ più complicate.

Un docente di scuola superiore o dell’università può essere a sua volta un muratore?

Basta sostituire i mattoni con le nozioni e la carriola con la lezione frontale? Il calcestruzzo con una monografia, o il progetto con il piano formativo ministeriale?

Il che significherebbe, poi, per un avvocato, fare un decreto ingiuntivo, senza chiedersi se le somme potranno mai essere recuperate davvero; quasi come mettere un mattone sopra l’altro, senza chiedersi se poi qualcuno potrà davvero usare concretamente quell’abitazione.

Una sorta di casa senza finestre, ad esempio…

casa senza finestre
Fonte dell’immagine

Attenzione: non si tratta di un’immagine fatta con l’a.i. ma di una casa vera, realizzata a Leira in Portogallo dall’architetto Aires Mateus.

Dunque l’importante è l’allineamento tra i bisogni, desideri ed aspettative del cliente e l’opera finale.

Se la regola è il disallineamento

Io credo che una persona normale che abbia avuto un’esperienza di avvocati e tribunali, raramente lascerebbe una recensione a 5 stelle (se fosse possibile farlo da qualche parte).

Il fatto è che in molti non ci stanno a vedere la giustizia come un servizio.

Non piace agli avvocati “classici” che, sentendosi gli dei della difesa, si autocollocano nell’Olimpo, assolutamente contrari a scendere sulla nuda terra in cui possono stare solo i mortali con i loro mercati, il loro commercio.

Figuriamoci i magistrati, che stanno nell’attico dell’Olimpo.

Beh, ovviamente, non ci stanno neanche cancellieri e il personale amministrativo che si sentono solo dei dipendenti pubblici, mica membri di una squadra che lotta per qualcosa.

Gli unici che lo vedono come un servizio sono gli utenti, i cittadini, e soprattutto le imprese che vedono nei tribunali solo l’ennesima pubblica amministrazione che eroga un servizio: paghi qualcosa, ti metti in fila, aspetti il tuo turno per portarti a casa quello per cui sei andato lì…

Un servizio con una prestazione “mobile”

E invece no. Mentre se vai alle poste riesci a spedire un pacco con la quasi-certezza che venga recapitato, in tribunale o dall’avvocato, vale la regola del “DIPENDE”.

Forse vinciamo, forse no, dice (o pensa..) l’avvocato e il cliente:

  • Si ma di quanto vinciamo? 1 a 0 , 3 a 0, cappotto?

  • E se perdiamo?

  • Se invece pareggiamo?

  • E quanto tempo ci vorrà?

  • E le spese? Perchè io non voglio pagare nulla eh, io sono la vittima..

Quali persone acquisterebbero questo servizio?

Cluster “A”: “Ad averlo saputo prima..” Quelli che non lo sanno, prima di tutto, a causa della poca trasparenza informativa del loro avvocato: pensavano di vincere e fare cappotto e invece finiscono per pareggiare e malamente. Disallineamento completo: recensione zero stelle. Cliente perso: sotto con il prossimo da “manipolare”.

Cluster “B”: “Avanti ad ogni costo..”Quelli testardi e testoni che andrebbero (e vanno) in tribunale ad ogni costo, perchè è una questione di principio ed anche se l’avvocato eticamente gli sconsiglia il giudizio. Sono cliente perfetti, all’apparenza; peccato che siano anche petulanti, pressanti, che si sentano avvocati in pectore che scrivano addirittura le memorie, motivo per cui poi alla fine non vogliono pagare: hanno fatto loro metà del lavoro! Recensione ad 1 stella.

Cluster “C”: “Devo…”Quelli che pensano di non poterne fare a meno, perchè devono ad esempio recuperare un credito sacrosanto, o meglio, che ritengono tale…

Eh si perchè pensare che il debitore sia uno scroccone, uno che ci prova, o un figlio di buona donna che semplicemente non vuole pagare o non ha nulla da perdere, sono tutti pensieri dettati dall’euristica, dai bias; insomma dai tentativi maldestri del cervello di homo sapiens, formatosi 200.000 anni fa, di semplificare il complesso del mondo moderno (operazione, come noto, impossibile).

Se fai una Deep Search con l’a.i. , come questa, scoprirai che a fronte di circa 400.000 decreti ingiuntivi emessi annualmente in Italia non è disponibile nemmeno una dato statistico del numero di opposizioni:

Continua a leggere con una prova gratuita di 7 giorni

Iscriviti a Metavvocato’s Line per continuare a leggere questo post e ottenere 7 giorni di accesso gratuito agli archivi completi dei post.

Already a paid subscriber? Accedi
© 2025 Metavvocato
Privacy ∙ Condizioni ∙ Notifica di raccolta
Inizia a scrivere.Scarica l'app
Substack è la casa della grande cultura

Condividi

Copia il link
Facebook
Email
Notes
Più